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lunedì 28 febbraio 2011

Bari o non baro, per quanto barone io sia a cura di GG


Il Campionato Assoluto vede ancora le società della Campania sulla vetta d’Italia. I nostri giovani tecnici, che ormai tutta la nazione ci invidia, oltre a formare grandi atleti stanno veicolando i valori dello sport che producono buoni cittadini. Il capoluogo pugliese è il terzo centro più popoloso del mezzogiorno e da sempre è centro di scambi e contatti commerciali con l’est europa e l’oriente. Quest’anno la gara si è svolta nel bellissimo Palaflorio con l’ ottima organizzazione del settore Karate Puglia guidato dal V.P. Sabino Silvestri con la partecipazione di 283 maschi e 115 femmine in rappresentanza di oltre 100 società. La classifica testimonia l’ottimo momento delle FFOO , ma attenzione che vi talloniamo e non ci fate la multa! Seconda società classificata è la Champion Center (Na) guidata da Massimo Portoghese e Giovanni Casaburi. Ottimo quarto posto per lo Shirai S. Valentino Torio (Sa) di Antonio Califano e la prestigiosa settima piazza del Wellness Center Casoria(Na) di Mario Cicchella. Come sempre tentiamo di citare tutti quelli che hanno dato lustro alla regione rimandando gli interessati al sito www.fijlkam.it per le classifiche complete. Da sottolineare: a) il podio tutto campano nei 60 kg. b) i signori Crescenzo, Maresca, Sarnataro, Grimaldi, Strano e Vitagliano sono freschi di medaglie Europee giovanili. c) Vastola, Massa e Tocco vengono dal ritiro della nazionale seniores. d) molti elementi sono arruolati gruppi sportivi militari. e:-]… chissà che il futuro non ci riservi altre sorprese:

-60 1) Maresca Luca-Wellness Center 2)Vastola Antonio-Shirai S. Valentino 3) Crescenzo Angelo- Shirai S. Valentino 3) Strano Giuseppe- Champion Center

-65 1) De Vivo Gianluca- Shirai 2)Altamura Cristian- Champion 5)Iovine Gianluca e Serino Salvatore- FFOO 7) Loffredo Gennaro- Moscati Gragnano

-70 1) Massa Ciro- FFOO 2) Scognamiglio Mauro- Forestale 5) Grimaldi Pierluigi- Shirai

-76 2) Sarnataro Emanuele- Champion 7) Vitagliano Marco- Universal Center (Na)

-83 1) Hasayen Amir- Champion 5) Tocco Alfredo- FFOO

-90 3) Wirdis William- Champion

Nelle classifiche femminili doverose citazioni per i piazzamenti di:

50 kg 5) Strino Ermelinda- Igea Cercola 7) Tirone Antonella Shizoku Avellino

61 kg 7) Acampa Rita- Universal

68 kg 7) Russo Luisa Dimensione 3 (Na)

domenica 20 febbraio 2011

Arti Marziali a Napoli

Articolo su Arti Marziali e citazione per karate dare massima diffusioneàGrazie

http://sfoglia.ilmattino.it/mattino/sfoglia.php?pbk=1&Date=20110219&Edition=NAZIONALE&Section=NAZIONALE&Number=47&vis=G19/02/2011

Gianluca Agata - Si chiamano arti marziali e non è un caso che a Napoli siano di casa. Occhi aperti, inventiva, sfrontatezza, qualità innate per i giovani partenopei. Se si aggiunge poi la voglia di sacrificarsi ecco che otteniamo l'identikit di Pino Maddaloni, oro a Sydney 2000 nel judo; Mauro Sarmiento, argento nel taekwondo a Pechino 2008; Claudio Pollio, oro nella lotta a Mosca 1980. Ed è un vero peccato che nel novero delle discipline olimpiche non ci sia anche il karate perché altrimenti il medagliere partenopeo sarebbe davvero molto più consistente. Judo su tutti. Marco Maddaloni, Mimmo Di Guida, Antonio Chianese, Enrico Parlati, Assunta Galeone, Antonio Ciano, Elio Verde, Francesco Faraldo: ovvero atleti tutti napoletani o formatisi nelle palestre partenopee. Maddaloni ormai è come la Coca Cola. Nel judo un brand. Marco sta recuperando da un infortunio al crociato. Chianese è affiancato da United Colours of futsal, il progetto sostenuto da Unicredit Foundation che vuole aiutare a realizzare il sogno olimpico di un campione napoletano. Di Guida è il diciottenne erede di Ciccio Bianchessi. Grizzly dal cuore d'oro che ha in Giovanni e Pino Maddaloni i suoi mentori. Enrico Parlati è il rampollo di una dinastia importante nel mondo del judo: diciotto anni e già una sfilza di medaglie internazionali. E ancora Assunta Galeone il cui cuore ne sta facendo diventare la donna di riferimento della nazionale italiana. Tatami e sociale. Nel judo il binomio è di casa, come naturalmente alla «Star» di Scampia che ha addirittura riunito i professori Gallipoli D'Errico, Dionisi, Salvatore, Leoncito, per fare della palestra un ambulatorio gratuito di gastroenterologia, chirurgia vascolare, prevenzione oncologica e in futuro anche ortopedico per un’iniziativa di Luciano Curci. Il taekwondo napoletano abita a Casoria. Mimmo D'Alise, bronzo a Barcellona '92 quando la disciplina era dimostrativa, insegna il «REO»: rispetto, educazione e ordine. Napoli punta su Francesco Villani, Emanuele Riemma, diciassettenni tra i migliori junior nazionali, Pasquale Guerra, oro agli internazionali di Svezia, Annamaria Iavarone, una giovanissima scheggia. Sono loro gli attesi protagonisti alle spalle delle gemelle Tortorella e dei fratelli Redina, ormai già stabilmente nella nazionale maggiore. Sulla materassina della lotta, Alessandro Cangiano e Antonio Vitale fanno parlare di loro per i titoli vinti a livello junior. Patrizia Liuzzi è figlia d'arte; mentre Assunta Persico non ha potuto partecipare alle Olimpiadi giovanili soltanto per un infortunio al dito. Peccato, infine, che il karate non sia una disciplina olimpica. Perchè un titolo regionale campano ne vale uno italiano. Lo dimostrano gli ultimi europei junior di Novisad dove i successi partenopei hanno permesso all'Italia di piazzarsi prima nel medagliere finale. Negli Under 21 Marco Vitagliano e Giuseppe Strano, oro e argento in Serbia, rappresentano il gotha del karate giovanile assieme a Lorenzo Ernano. Poi Sarnataro, Maresca e Crescenzo. Il meglio di trecento giovani karateka, tutti fortissimi ma purtroppo fuori dal sogno a cinque cerchi. (5 - segue) © RIPRODUZIONE RISERVATA

lunedì 14 febbraio 2011

Soggetivo vs. Oggettivo

Soggetivo vs. Oggettivo

Campionato Europeo Cadetti, Juniores e Under 21

Commento ai risultati del 38^ Campionato Europeo Cadetti, Juniores e Under 21

11-13 Febbraio 2011- Al Campionato Europeo Giovanile in Serbia, l’Italia del Karate Fijlkam conquista il gradino più alto del medagliere. 11 medaglie: 6 ori, 2 argenti, 3 bronzi e tantissimi piazzamenti che fanno morale, determinano una superiorità che mette fine alle inevitabili discussioni su scelte, decisioni arbitrali e via di seguito. Sia nel kata che nel kumite successi meritati per la delegazione guidata dal Prof. Giuseppe Pellicone. Con 30 nazioni su 46 che vanno in podio ci lasciamo alle spalle Spagna, Francia, Inghilterra, Russia e la fortissima Turchia che ci tallona. Il contributo degli atleti delle società della ns. regione e del folto seguito che ha raggiunto a NoviSad i ns. imbattibili Samurai, è stato determinante. A dispetto di qualche mal di pancia (non nostro!) è andata più che bene. Dei 6 ori 3 sono campani, 2 argenti su 2 e per finire anche 1 bronzo per suonare l’inno di Mameli…fratelli d’Italia e Cugini di Campania. Questi i risultati:

-ORO JU 55 CRESCENZO ANGELO A.P.D. SHIRAI CLUB S.VALENTINO(Sa) DEL MAESTRO ANTONIO CALIFANO

-ORO JU 61 MARESCA LUCA A.S.D. WELLNESS ZONE(Na) DEL MAESTRO MARIO CICCHELLA

-ORO U21 78 VITAGLIANO MARCO A.S. UNIVERSAL CENTER NAPOLI DEI MAESTRI LELLO ANDREOZZI E CIRO DE FRANCESCO

-ARGENTO U21 68 STRANO GIUSEPPE FRANCESCO ASD CHAMPION CENTER

-ARGENTO JU 76 SARNATARO EMANUELE CHAMPION CENTER A.S.D (Na) DEL MAESTRO MASSIMO PORTOGHESE

-BRONZO JU 68 M GRIMALDI PIERLUIGI A.P.D. SHIRAI CLUB S.VALENTINO(Sa) DEL MAESTRO ANTONIO CALIFANO

Doverosa citazione per il 5° posto di LONGOBARDI PASQUALE della ASD CHAMPION CENTER nei +70 kumite cadetti.

Gli altri cugini partecipanti erano ACERBO VINCENZO nei 57 cadetti appartenente allo SHIZOKU AVELLINO DEL MAESTRO EMILIO FOTINO, SERPICO ANTONIO 70 kg cadetti e WIRDIS WILLIAM+76 Juniores entrambi della CHAMPION CENTER DEL MAESTRO MASSIMO PORTOGHESE & co. Insistete così ragazzi! Quando su 10 Campani partecipanti 6 vanno in medaglia e su undici medaglie dell’ Italia, 6 sono campane c’è poco da discutere! Un dato oggettivo ben oltre la media. Ed era assente ERNANO LORENZO infortunato ma sicuro titolare dei + 78 U21 e di certo sul podio. Allora i cugini di Campania hanno fatto suonare le campane d’Europa per noi e sappiamo che non è una percezione soggettiva. Grazie per l’entusiasmo che ci date. La gioia è ben presente in tutto il movimento del Karate campano fatto di società, tecnici, dirigenti, parenti e ammiratori che con spirito sportivo amano il karate. Continuiamo ad incitare gli atleti della ns. terra e urliamo: vinca il migliore! Ci si può confrontare sull’interpretazione di un regolamento, ma con i numeri che hanno accumulato i cugini di Campania c’è poco da discutere. I fatti (o fenomeni ) hanno la caratteristica di essere testardi ed evitano a qualcuno di affidare al solo dato soggettivo (ad esempio simpatia ma non solo …) il criterio di scelta. I migliori sono qui. Senza volervi complicare l’esistenza provo a spiegare il mio punto di vista con definizioni semplici. Poi posso avere torto ma il ragionamento fila pur essendo personale e quindi soggettivo!

I dati oggettivi (quantitativi) sono esterni alla mente dell'osservatore, esistono indipendentemente da lui. Il che significa che diversi osservatori nelle medesime condizioni osservano lo stesso dato. Nel caso dei karateka delle società con il codice 15, kime, tecnica, tenacia e peso forma ci distinguono dagli altri e l’essere cugini nello stile ci accomuna. I dati soggettivi (qualitativi) derivano da giudizi e opinioni, e non da misure od osservazioni esterne. Ad esempio, il giudizio su un kata è soggettivo. Anche se altri spettatori possono dare giudizi simili, ogni giudizio è personale e almeno in parte differente. I giudizi soggettivi di un gran numero di soggetti possono essere raggruppati e classificati, ma essi si riferiscono ciascuno al vissuto di un singolo soggetto, e non esisterebbero senza di esso. I tanti 3 a 2 nei kata (sport di significato qualitativo) si spiegano così. Infatti in Italia con le griglie si adottano criteri oggettivi , in Europa chissà … aspettiamo una migliore intersoggettività!

Su dati quantitativi e qualitativi non è lecito condurre lo stesso tipo di elaborazioni statistiche e di trattamenti. Una panoramica delle operazioni che è possibile eseguire su questi dati ci obbligherebbe a parlare di scale di misura, argomento che è fuori dagli scopi di questo articolo. La graduatoria generale 2010 determinata con i risultati di “un circuito di gare che comprendono i Campionati Italiani di classe, i Seminari Nazionali, che tentiamo di spalmare su tutto il territorio per aiutare le Società Sportive in termini di costi e logistica, i Campionati Europei, del Mediterraneo e Mondiali riservati alle classi giovanili ed i tre Open Internazionali: d’Italia, di Grado e di Campania” (Pellicone G., Athlon.net, 01/2011 p. 17 ) non è altro che uno strumento costruito con criteri e dati oggettivi per definire qui ed ora chi è il migliore. Poi nel futuro se il campione selezionato per difendere i colori d’Italia perde ma combatte bene e costruisce il futuro, è comunque un buon investimento per tutti.

Invece la simpatia/antipatia e altri criteri che determinano variabili di confusione (Pedon, Gnisci, 2004) e che non appartengono al mondo sportivo, dovrebbero essere tenute fuori dalla valutazione dei responsabili siano essi tecnici o politici. Nelle organizzazioni dove c’è il “Primate parlante uomo” (Guidano V.F., 2008 ) a livello locale ci possono essere scelte paradossali, come per dire “faccio un dispetto” a tal dei tali, non convoco il pinco pallino oppure escludo dal convegno ciccio pasticcio. Ma sono scelte miopi. In qualche caso essere l’amico dell’amico paga. Ma se porti un asino alla mecca, non torni con un pellegrino. Valutare è attribuire un “valore” a fatti, eventi, in relazione agli “scopi” che colui che valuta intende perseguire. In seguito si attiva il processo decisionale. Poi arrivano i feed-back. Poi gli opportuni aggiustamenti ex ante, in itinere, ex post. I processi virtuosi pagano, le scelte punitive sono boomerang e le cattiverie restano nel curriculum di chi le fà. Talvolta qualcuno è costretto ad imparare la complicata cerimonia del seppuku e … poi cambia casacca. Ma prima perde il sacchetto coi trenta denari. Nella Fijlkam che conosco io c’è poco spazio per le improvvisazioni (stavo per dire gite …). Gli atleti che non hanno almeno il 51% di possibilità (facciamo il 49???) non partono. Ma non per cattiveria. Perché molto probabilmente è più vantaggioso conservare oggi, le risorse economiche, per destinarle in futuro per attività che nel medio periodo potrebbero determinare un valore aggiunto. E pur consapevole che nel lungo periodo siamo tutti morti, mi pare che il dato oggettivo mi dia ragione. Qualche formazione che in passato non partiva, oggi, dopo un opportuno ricambio generazionale, ha invertito la tendenza e sta mietendo successi. Purtroppo allo stato attuale molte squadre non parteciperanno ai Campionati Europei per regioni perché i costi sono proibitivi. Pur avendo enormi potenzialità e grandi giovani campioni che meritano altre esperienze internazionali. E’ sul ricambio generazionale, con le dovute cautele, che dobbiamo continuare a puntare. Le classifiche ci indicano con chiarezza che i cadetti e gli juniores stanno mettendo in seria difficoltà i colleghi seniores. Questo è l’esito di un lavoro partito da lontano, questi sono “ I figli della Combinata Gioco-Sport ” (Pellicone, idib.) che vengono convocati sempre nei raduni della Nazionale, per consolidare le conoscenze e per fare il lavoro di ”spogliatoio” necessario nei gruppi. Per gli atleti tutto ok. Grazie ai criteri oggettivi possiamo affermare che anche i Dirigenti e i Tecnici hanno compiuto le scelte migliori e allora … avanti così. Grazie alla Fijlkam a tutti i livelli, il futuro del Karate è assicurato!

sabato 5 febbraio 2011

Che scuola di karate

COORDINATE PSICOPEDAGOGICHE

Con l’inserimento dello Sport nella Scuola, concepito come mezzo privilegiato e motivante e come obiettivo educativo all’interno del percorso formativo tracciato dai Programmi Ministeriali, la motricità ludico-sportiva ha ottenuto il riconoscimento più importante, ovvero l’attribuzione di un ruolo fondamentale nel processo di formazione dell’individuo, dove all’area motoria della personalità viene assegnato uno spazio adeguato alla sua fondamentale importanza. Il fatto che la Scuola riconosca ufficialmente alla motricità sportiva, nelle sue molteplici espressioni, fondamentali valenze formative ed educative pone fine ad anni di freddezza e diffidenza nei confronti dello Sport e dell’Associazionismo Sportivo Nazionale. Ciò non significa che sono cadute le legittime riserve e le fondate preoccupazioni nei confronti di pseudoculture, di assenza o scarsa professionalità nell’ambito psico-pedagogico e metodologico da parte di coloro che si improvvisano tecnici sportivi e mettono a rischio la salute psico-fisica dei praticanti o nei confronti di tutte le forme di tecnicismo esasperato o di precocizzazione della attività agonistica, che vedono talvolta protagoniste Associazioni o Enti di vario tipo. Al fine di fondare la collaborazione su solide basi, il protocollo firmato dal Ministero Istruzione Università Ricerca e dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano - Federazioni Sportive Nazionali ha fissato inequivocabilmente gli obiettivi dello Sport a Scuola e le linee guida per i progetti e per le proposte metodologico-didattiche da sviluppare da parte delle FSN e da sottoporre alla commissione mista MIUR – CONI. La FIJLKAM ha ottenuto tra le prime l’approvazione dei progetti Judo, Lotta, Karate ed opera da tempo, e in maniera sempre più incisiva, all’interno della Scuola. Storicizzando il problema, va detto che già da tempo la Società (collettività) aveva

decretato il successo dello Sport come dimensione nella quale cercare il proprio benessere psico-fisico, l’occupazione del tempo libero, un momento di aggregazione sociale e, soprattutto, il momento della prevenzione e della formazione per i giovanissimi in età evolutiva, alle prese con una ipocinesi dilagante e di dimensione tale da mettere a rischio la salute e gli stessi processi di sviluppo psico-fisico. Per questa ragione, da tempo, le famiglie avevano indirizzato verso le Società Sportive una consistente domanda di attività ludico-sportiva, strutturata in funzione delle esigenze di individui in età scolare(soprattutto dai 5 ai 14/15 anni). Tempestivamente la FIJLKAM aveva registrato questa linea di tendenza e aveva attivato una serie di iniziative atte a sensibilizzare Dirigenti e Tecnici verso questa realtà emergente e a preparare adeguatamente coloro che concretamente avrebbero dovuto occuparsi di formazione e avviamento alla pratica sportiva. Grazie a queste iniziative le Società Sportive della nostra Federazione avevano formulato risposte adeguate ai nuovi bisogni di formazione per i giovanissimi provenienti dalle famiglie ed avevano visto mutare la composizione dei propri frequentatori, relativamente all’aspetto anagrafico e ai bisogni connessi. I nostri associati, che avevano partecipato tempestivamente e con determinazione a questa operazione culturale, da tempo avevano potuto acquisire cultura specifica in materia di educazione motoria , avviamento alla pratica sportiva e provveduto ad adeguare la programmazione delle proprie attività alla nuova realtà. In sintesi, gli interventi hanno interessato l’ambito culturale e quello organizzativo attraverso:

- l’elaborazione di progetti educativi per fasce di età;

- l’ elaborazione di programmi didattici specifici;

- l’organizzazione di attività didattica mirata ai giovanissimi;

- l’organizzazione di attività di animazione e ludico-sportiva per giovanissimi.

Allo stato attuale delle cose l’ambiente del Karate FIJLKAM è perfettamente in grado di interagire con la Scuola, condividendone gli obiettivi educativi generali e specifici nell’ambito dell’educazione motoria e fisica e nell’ambito dell’avviamento alla pratica sportiva.

I PROTAGONISTI

1) LA SCUOLA

E’ l’Agenzia alla quale viene demandato il compito di educare e formare i giovani in età scolare. Ogni cittadino ha l’obbligo di frequentare la Scuola Elementare e Media di 1° grado. I programmi ministeriali rappresentano linee guida valide su tutto il territorio nazionale. Per ciò che concerne l’Area Motoria dell’individuo, la Scuola Elementare provvede all’Educazione Motoria, la Scuola Media provvede all’Educazione Fisica. La Scuola è un autorevolissimo e potentissimo OPINION MAKER, nel senso che, accettando o rifiutando una specialità sportiva, per rimanere in tema di Sport, ne decreta l’accettabilità sociale e ne certifica le valenze educative e formative, fatto che influenza fortemente le famiglie , gli Enti Locali, ecc. Ciò è accaduto per Sport provenienti da oltre Oceano come il Basket e il Volley, che, divenuti sport scolastici, hanno conosciuto una grande popolarità. Accade molto spesso che i giovani hanno a Scuola il primo contatto con lo Sport praticato, soprattutto le donne (circa il 90 %). Per questa ragione è di fondamentale importanza per il Karate essere presente e apprezzato nella Scuola, ovvero dimostrare le proprie valenze formative, educative e spettacolari nell’ambito più competente ad apprezzarle e a certificarle. Il mondo delle competizioni sportive è regolato da esigenze di prestazione, spettacolarità e mediaticità che prescindono completamente dalle considerazioni e che diventano, invece, fondamentali nell’ottica sociale dell’educazione…permanente. Pertanto, uno Sport che si vuole affermare deve mettere alla prova se stesso prima nel contesto più difficile, quello sociale e scolastico, poi in quello agonistico, anche se è ancora da dimostrare che Sport dalla gestualità ricca e multiforme e con valenze estetiche siano automaticamente mediatici. Non è perseguendo soluzioni semplicistiche che si decreta il successo di una disciplina sportiva, il cammino è lungo e complesso. Si può tranquillamente affermare che il successo mediatico è il punto di arrivo, ovvero la logica conseguenza di un’ integrazione nella cultura sociale, nel mondo della Scuola e della Sanità, della considerazione delle Amministrazioni Locali e dell’avvenuta maturazione di un grande movimento sportivo-agonistico in grado di offrire organizzazione, valori e spettacolo.

2) LA FIJLKAM SETTORE KARATE

E’ la Federazione ufficiale, demandata a organizzare e regolamentare la specialità Karate. In quanto tale, ha l’obbligo di formulare progetti e programmi che tengano conto della complessità del contesto sociale nazionale e internazionale nel quale opera. Questa progettazione è fondata su dati ISTAT e di altre autorevoli fonti (MIUR e CONI), recepisce le esigenze della società moderna in materia di motricità ludico-sportivo-agonistica, cerca di anticipare le linee di tendenza che emergono, recepisce le direttive provenienti dalla Comunità Europea e dal contesto sportivo mondiale rappresentato dal Comitato Internazionale Olimpico e tiene conto, infine, di un mercato delle attività motorio-sportive che è presente con le sue regole. La Federazione organizza la propria attività interagendo con l’ambiente sociale, in tutte le sue componenti, al fine di sviluppare la specialità modulando e adattando continuamente progetti, programmi, metodi e contenuti,sopra ogni altra cosa per erogare un valido servizio alle Società Sportive. Il “Progetto Sport a Scuola” rappresenta una fase importantissima di un lungo percorso intrapreso negli anni ’70 dal CONI – FSN e che ha visto nei Giochi della Gioventù l’inizio della collaborazione con la Pubblica Istruzione. Questo Progetto rappresenta un salto di qualità nei rapporti tra queste due realtà e nella formulazione di strategie comuni.

Progetto e programma sono sviluppati sulla base di :

• Programmi ministeriali di EducazioneMotoria (Scuola Elementare) e di Educazione Fisica (Scuola Media di 1° e 2° grado);

• Conoscenze fondamentali dei processi di socializzazione collettivi e psicologico-

biologici individuali, presenti e operanti tra i 5 e i 18 anni;

• Moderne teorie scientifiche (Cognitivismo), sugli studi sull’Intelligenza Motoria (Howard Gardner), intesa come un’ importante espressione dell’intelligenza e su fondamentali

positivissime esperienze realizzate nel Karate federale sullo sviluppo delle Capacità Cognitive;

• Esperienze maturate nella formazione dei praticanti di Karate in tutte le fasce di età;

• Risultati acquisiti nella formazione di Atleti di alta prestazione e di Campioni nelle due specialità: Combattimento (Kumite) e Forma (Kata ).

Il progetto è strutturato in funzione di un percorso formativo che parte dal SE’ e percorre tutto l’iter che consente all’individuo di realizzare le proprie potenzialità ai massimi livelli.

LA COMBINATA GIOCO SPORT - SCUOLA KARATE

La competizione rappresenta insieme un momento desiderato e temuto. Talvolta viene caricata di significati che non può e non deve avere. Per questa ragione viene vissuta in modo errato, come un momento di pressione e disagio, privo della gioia derivante dal contesto ludico, dal giocare insieme. Se poi la competizione comporta lunghi spostamenti e la prova è costituita da un solo esercizio e si conclude in una manciata di secondi, la traccia che lascia nel vissuto individuale è talmente negativa da determinare un senso di frustrazione molto profondo, che viene presto seguito da un rifiuto a ripetere l’esperienza. Infatti, vi è un’ evidente quanto irragionevole sproporzione tra il tempo e le energie impiegate per recarsi sul luogo gara e il tempo della prestazione realizzata. Il che è con assoluta certezza antieducativo e sciagurato sul piano promozionale. La stessa immagine progettuale e organizzativa della gara che viene offerta ai familiari adulti è da considerarsi molto scadente.Per queste ragioni la formula di gara individuata per l’attività scolastica, “Gioco Sport-Scuola Karate”, costituisce un superamento molto efficace di queste problematiche. Essa è costituita da:

-un Esercizio Destrutturato (percorso), come previsto nel Protocollo MIUR –CONI /FSN;

-un Esercizio Semistrutturato (palloncino),come previsto nel Protocollo MIUR – CONI /FSN;

-un Esercizio Strutturato (tecnica) costituito dalla prova di Combattimento o dalla prova di Forma libera o Sound Karate. La classifica finale viene stilata effettuando la somma dei punteggi delle prime due prove, aggiungendo il punteggio più favorevole di una delle due prove previste per l’Esercizio Strutturato. La classifica per ognuna delle prove riconosce anche i meriti acquisiti nelle varie espressioni motorie. In questo modo il risultato finale non è imperniato su una sola prova e consente all’individuo di esprimersi in modo articolato, completo e prolungato, stempera eventuali carenze in un contesto e mette contemporaneamente in rilievo altre valenze, motiva i Tecnici e gli Allievi a realizzare completamente l’iter formativo. In conclusione un progetto e un percorso educativo e una coerentemente strutturata pratica sportiva realizzano condizioni estremamente importanti al fine del conseguimento degli obiettivi educativi e dei processi di socializzazione, che, pur collocati nella Dimensione Sport, risultano estremamente efficaci e utili in un contesto sociale caratterizzato da ipocinesi e da difficoltà di integrazione.

Fonte: Collana Fijlkam Serie scolastica n°18 www.fijlkam.it

Che scuola di karate

COORDINATE PSICOPEDAGOGICHE

Con l’inserimento dello Sport nella Scuola, concepito come mezzo privilegiato e motivante e come obiettivo educativo all’interno del percorso formativo tracciato dai Programmi Ministeriali, la motricità ludico-sportiva ha ottenuto il riconoscimento più importante, ovvero l’attribuzione di un ruolo fondamentale nel processo di formazione dell’individuo, dove all’area motoria della personalità viene assegnato uno spazio adeguato alla sua fondamentale importanza. Il fatto che la Scuola riconosca ufficialmente alla motricità sportiva, nelle sue molteplici espressioni, fondamentali valenze formative ed educative pone fine ad anni di freddezza e diffidenza nei confronti dello Sport e dell’Associazionismo Sportivo Nazionale. Ciò non significa che sono cadute le legittime riserve e le fondate preoccupazioni nei confronti di pseudoculture, di assenza o scarsa professionalità nell’ambito psico-pedagogico e metodologico da parte di coloro che si improvvisano tecnici sportivi e mettono a rischio la salute psico-fisica dei praticanti o nei confronti di tutte le forme di tecnicismo esasperato o di precocizzazione della attività agonistica, che vedono talvolta protagoniste Associazioni o Enti di vario tipo. Al fine di fondare la collaborazione su solide basi, il protocollo firmato dal Ministero Istruzione Università Ricerca e dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano - Federazioni Sportive Nazionali ha fissato inequivocabilmente gli obiettivi dello Sport a Scuola e le linee guida per i progetti e per le proposte metodologico-didattiche da sviluppare da parte delle FSN e da sottoporre alla commissione mista MIUR – CONI. La FIJLKAM ha ottenuto tra le prime l’approvazione dei progetti Judo, Lotta, Karate ed opera da tempo, e in maniera sempre più incisiva, all’interno della Scuola. Storicizzando il problema, va detto che già da tempo la Società (collettività) aveva

decretato il successo dello Sport come dimensione nella quale cercare il proprio benessere psico-fisico, l’occupazione del tempo libero, un momento di aggregazione sociale e, soprattutto, il momento della prevenzione e della formazione per i giovanissimi in età evolutiva, alle prese con una ipocinesi dilagante e di dimensione tale da mettere a rischio la salute e gli stessi processi di sviluppo psico-fisico. Per questa ragione, da tempo, le famiglie avevano indirizzato verso le Società Sportive una consistente domanda di attività ludico-sportiva, strutturata in funzione delle esigenze di individui in età scolare(soprattutto dai 5 ai 14/15 anni). Tempestivamente la FIJLKAM aveva registrato questa linea di tendenza e aveva attivato una serie di iniziative atte a sensibilizzare Dirigenti e Tecnici verso questa realtà emergente e a preparare adeguatamente coloro che concretamente avrebbero dovuto occuparsi di formazione e avviamento alla pratica sportiva. Grazie a queste iniziative le Società Sportive della nostra Federazione avevano formulato risposte adeguate ai nuovi bisogni di formazione per i giovanissimi provenienti dalle famiglie ed avevano visto mutare la composizione dei propri frequentatori, relativamente all’aspetto anagrafico e ai bisogni connessi. I nostri associati, che avevano partecipato tempestivamente e con determinazione a questa operazione culturale, da tempo avevano potuto acquisire cultura specifica in materia di educazione motoria , avviamento alla pratica sportiva e provveduto ad adeguare la programmazione delle proprie attività alla nuova realtà. In sintesi, gli interventi hanno interessato l’ambito culturale e quello organizzativo attraverso:

- l’elaborazione di progetti educativi per fasce di età;

- l’ elaborazione di programmi didattici specifici;

- l’organizzazione di attività didattica mirata ai giovanissimi;

- l’organizzazione di attività di animazione e ludico-sportiva per giovanissimi.

Allo stato attuale delle cose l’ambiente del Karate FIJLKAM è perfettamente in grado di interagire con la Scuola, condividendone gli obiettivi educativi generali e specifici nell’ambito dell’educazione motoria e fisica e nell’ambito dell’avviamento alla pratica sportiva.

I PROTAGONISTI

1) LA SCUOLA

E’ l’Agenzia alla quale viene demandato il compito di educare e formare i giovani in età scolare. Ogni cittadino ha l’obbligo di frequentare la Scuola Elementare e Media di 1° grado. I programmi ministeriali rappresentano linee guida valide su tutto il territorio nazionale. Per ciò che concerne l’Area Motoria dell’individuo, la Scuola Elementare provvede all’Educazione Motoria, la Scuola Media provvede all’Educazione Fisica. La Scuola è un autorevolissimo e potentissimo OPINION MAKER, nel senso che, accettando o rifiutando una specialità sportiva, per rimanere in tema di Sport, ne decreta l’accettabilità sociale e ne certifica le valenze educative e formative, fatto che influenza fortemente le famiglie , gli Enti Locali, ecc. Ciò è accaduto per Sport provenienti da oltre Oceano come il Basket e il Volley, che, divenuti sport scolastici, hanno conosciuto una grande popolarità. Accade molto spesso che i giovani hanno a Scuola il primo contatto con lo Sport praticato, soprattutto le donne (circa il 90 %). Per questa ragione è di fondamentale importanza per il Karate essere presente e apprezzato nella Scuola, ovvero dimostrare le proprie valenze formative, educative e spettacolari nell’ambito più competente ad apprezzarle e a certificarle. Il mondo delle competizioni sportive è regolato da esigenze di prestazione, spettacolarità e mediaticità che prescindono completamente dalle considerazioni e che diventano, invece, fondamentali nell’ottica sociale dell’educazione…permanente. Pertanto, uno Sport che si vuole affermare deve mettere alla prova se stesso prima nel contesto più difficile, quello sociale e scolastico, poi in quello agonistico, anche se è ancora da dimostrare che Sport dalla gestualità ricca e multiforme e con valenze estetiche siano automaticamente mediatici. Non è perseguendo soluzioni semplicistiche che si decreta il successo di una disciplina sportiva, il cammino è lungo e complesso. Si può tranquillamente affermare che il successo mediatico è il punto di arrivo, ovvero la logica conseguenza di un’ integrazione nella cultura sociale, nel mondo della Scuola e della Sanità, della considerazione delle Amministrazioni Locali e dell’avvenuta maturazione di un grande movimento sportivo-agonistico in grado di offrire organizzazione, valori e spettacolo.

2) LA FIJLKAM SETTORE KARATE

E’ la Federazione ufficiale, demandata a organizzare e regolamentare la specialità Karate. In quanto tale, ha l’obbligo di formulare progetti e programmi che tengano conto della complessità del contesto sociale nazionale e internazionale nel quale opera. Questa progettazione è fondata su dati ISTAT e di altre autorevoli fonti (MIUR e CONI), recepisce le esigenze della società moderna in materia di motricità ludico-sportivo-agonistica, cerca di anticipare le linee di tendenza che emergono, recepisce le direttive provenienti dalla Comunità Europea e dal contesto sportivo mondiale rappresentato dal Comitato Internazionale Olimpico e tiene conto, infine, di un mercato delle attività motorio-sportive che è presente con le sue regole. La Federazione organizza la propria attività interagendo con l’ambiente sociale, in tutte le sue componenti, al fine di sviluppare la specialità modulando e adattando continuamente progetti, programmi, metodi e contenuti,sopra ogni altra cosa per erogare un valido servizio alle Società Sportive. Il “Progetto Sport a Scuola” rappresenta una fase importantissima di un lungo percorso intrapreso negli anni ’70 dal CONI – FSN e che ha visto nei Giochi della Gioventù l’inizio della collaborazione con la Pubblica Istruzione. Questo Progetto rappresenta un salto di qualità nei rapporti tra queste due realtà e nella formulazione di strategie comuni.

Progetto e programma sono sviluppati sulla base di :

• Programmi ministeriali di EducazioneMotoria (Scuola Elementare) e di Educazione Fisica (Scuola Media di 1° e 2° grado);

• Conoscenze fondamentali dei processi di socializzazione collettivi e psicologico-

biologici individuali, presenti e operanti tra i 5 e i 18 anni;

• Moderne teorie scientifiche (Cognitivismo), sugli studi sull’Intelligenza Motoria (Howard Gardner), intesa come un’ importante espressione dell’intelligenza e su fondamentali

positivissime esperienze realizzate nel Karate federale sullo sviluppo delle Capacità Cognitive;

• Esperienze maturate nella formazione dei praticanti di Karate in tutte le fasce di età;

• Risultati acquisiti nella formazione di Atleti di alta prestazione e di Campioni nelle due specialità: Combattimento (Kumite) e Forma (Kata ).

Il progetto è strutturato in funzione di un percorso formativo che parte dal SE’ e percorre tutto l’iter che consente all’individuo di realizzare le proprie potenzialità ai massimi livelli.

LA COMBINATA GIOCO SPORT - SCUOLA KARATE

La competizione rappresenta insieme un momento desiderato e temuto. Talvolta viene caricata di significati che non può e non deve avere. Per questa ragione viene vissuta in modo errato, come un momento di pressione e disagio, privo della gioia derivante dal contesto ludico, dal giocare insieme. Se poi la competizione comporta lunghi spostamenti e la prova è costituita da un solo esercizio e si conclude in una manciata di secondi, la traccia che lascia nel vissuto individuale è talmente negativa da determinare un senso di frustrazione molto profondo, che viene presto seguito da un rifiuto a ripetere l’esperienza. Infatti, vi è un’ evidente quanto irragionevole sproporzione tra il tempo e le energie impiegate per recarsi sul luogo gara e il tempo della prestazione realizzata. Il che è con assoluta certezza antieducativo e sciagurato sul piano promozionale. La stessa immagine progettuale e organizzativa della gara che viene offerta ai familiari adulti è da considerarsi molto scadente.Per queste ragioni la formula di gara individuata per l’attività scolastica, “Gioco Sport-Scuola Karate”, costituisce un superamento molto efficace di queste problematiche. Essa è costituita da:

-un Esercizio Destrutturato (percorso), come previsto nel Protocollo MIUR –CONI /FSN;

-un Esercizio Semistrutturato (palloncino),come previsto nel Protocollo MIUR – CONI /FSN;

-un Esercizio Strutturato (tecnica) costituito dalla prova di Combattimento o dalla prova di Forma libera o Sound Karate. La classifica finale viene stilata effettuando la somma dei punteggi delle prime due prove, aggiungendo il punteggio più favorevole di una delle due prove previste per l’Esercizio Strutturato. La classifica per ognuna delle prove riconosce anche i meriti acquisiti nelle varie espressioni motorie. In questo modo il risultato finale non è imperniato su una sola prova e consente all’individuo di esprimersi in modo articolato, completo e prolungato, stempera eventuali carenze in un contesto e mette contemporaneamente in rilievo altre valenze, motiva i Tecnici e gli Allievi a realizzare completamente l’iter formativo. In conclusione un progetto e un percorso educativo e una coerentemente strutturata pratica sportiva realizzano condizioni estremamente importanti al fine del conseguimento degli obiettivi educativi e dei processi di socializzazione, che, pur collocati nella Dimensione Sport, risultano estremamente efficaci e utili in un contesto sociale caratterizzato da ipocinesi e da difficoltà di integrazione.

Fonte: Collana Fijlkam Serie scolastica n°18 www.fijlkam.it