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lunedì 14 febbraio 2011

Campionato Europeo Cadetti, Juniores e Under 21

Commento ai risultati del 38^ Campionato Europeo Cadetti, Juniores e Under 21

11-13 Febbraio 2011- Al Campionato Europeo Giovanile in Serbia, l’Italia del Karate Fijlkam conquista il gradino più alto del medagliere. 11 medaglie: 6 ori, 2 argenti, 3 bronzi e tantissimi piazzamenti che fanno morale, determinano una superiorità che mette fine alle inevitabili discussioni su scelte, decisioni arbitrali e via di seguito. Sia nel kata che nel kumite successi meritati per la delegazione guidata dal Prof. Giuseppe Pellicone. Con 30 nazioni su 46 che vanno in podio ci lasciamo alle spalle Spagna, Francia, Inghilterra, Russia e la fortissima Turchia che ci tallona. Il contributo degli atleti delle società della ns. regione e del folto seguito che ha raggiunto a NoviSad i ns. imbattibili Samurai, è stato determinante. A dispetto di qualche mal di pancia (non nostro!) è andata più che bene. Dei 6 ori 3 sono campani, 2 argenti su 2 e per finire anche 1 bronzo per suonare l’inno di Mameli…fratelli d’Italia e Cugini di Campania. Questi i risultati:

-ORO JU 55 CRESCENZO ANGELO A.P.D. SHIRAI CLUB S.VALENTINO(Sa) DEL MAESTRO ANTONIO CALIFANO

-ORO JU 61 MARESCA LUCA A.S.D. WELLNESS ZONE(Na) DEL MAESTRO MARIO CICCHELLA

-ORO U21 78 VITAGLIANO MARCO A.S. UNIVERSAL CENTER NAPOLI DEI MAESTRI LELLO ANDREOZZI E CIRO DE FRANCESCO

-ARGENTO U21 68 STRANO GIUSEPPE FRANCESCO ASD CHAMPION CENTER

-ARGENTO JU 76 SARNATARO EMANUELE CHAMPION CENTER A.S.D (Na) DEL MAESTRO MASSIMO PORTOGHESE

-BRONZO JU 68 M GRIMALDI PIERLUIGI A.P.D. SHIRAI CLUB S.VALENTINO(Sa) DEL MAESTRO ANTONIO CALIFANO

Doverosa citazione per il 5° posto di LONGOBARDI PASQUALE della ASD CHAMPION CENTER nei +70 kumite cadetti.

Gli altri cugini partecipanti erano ACERBO VINCENZO nei 57 cadetti appartenente allo SHIZOKU AVELLINO DEL MAESTRO EMILIO FOTINO, SERPICO ANTONIO 70 kg cadetti e WIRDIS WILLIAM+76 Juniores entrambi della CHAMPION CENTER DEL MAESTRO MASSIMO PORTOGHESE & co. Insistete così ragazzi! Quando su 10 Campani partecipanti 6 vanno in medaglia e su undici medaglie dell’ Italia, 6 sono campane c’è poco da discutere! Un dato oggettivo ben oltre la media. Ed era assente ERNANO LORENZO infortunato ma sicuro titolare dei + 78 U21 e di certo sul podio. Allora i cugini di Campania hanno fatto suonare le campane d’Europa per noi e sappiamo che non è una percezione soggettiva. Grazie per l’entusiasmo che ci date. La gioia è ben presente in tutto il movimento del Karate campano fatto di società, tecnici, dirigenti, parenti e ammiratori che con spirito sportivo amano il karate. Continuiamo ad incitare gli atleti della ns. terra e urliamo: vinca il migliore! Ci si può confrontare sull’interpretazione di un regolamento, ma con i numeri che hanno accumulato i cugini di Campania c’è poco da discutere. I fatti (o fenomeni ) hanno la caratteristica di essere testardi ed evitano a qualcuno di affidare al solo dato soggettivo (ad esempio simpatia ma non solo …) il criterio di scelta. I migliori sono qui. Senza volervi complicare l’esistenza provo a spiegare il mio punto di vista con definizioni semplici. Poi posso avere torto ma il ragionamento fila pur essendo personale e quindi soggettivo!

I dati oggettivi (quantitativi) sono esterni alla mente dell'osservatore, esistono indipendentemente da lui. Il che significa che diversi osservatori nelle medesime condizioni osservano lo stesso dato. Nel caso dei karateka delle società con il codice 15, kime, tecnica, tenacia e peso forma ci distinguono dagli altri e l’essere cugini nello stile ci accomuna. I dati soggettivi (qualitativi) derivano da giudizi e opinioni, e non da misure od osservazioni esterne. Ad esempio, il giudizio su un kata è soggettivo. Anche se altri spettatori possono dare giudizi simili, ogni giudizio è personale e almeno in parte differente. I giudizi soggettivi di un gran numero di soggetti possono essere raggruppati e classificati, ma essi si riferiscono ciascuno al vissuto di un singolo soggetto, e non esisterebbero senza di esso. I tanti 3 a 2 nei kata (sport di significato qualitativo) si spiegano così. Infatti in Italia con le griglie si adottano criteri oggettivi , in Europa chissà … aspettiamo una migliore intersoggettività!

Su dati quantitativi e qualitativi non è lecito condurre lo stesso tipo di elaborazioni statistiche e di trattamenti. Una panoramica delle operazioni che è possibile eseguire su questi dati ci obbligherebbe a parlare di scale di misura, argomento che è fuori dagli scopi di questo articolo. La graduatoria generale 2010 determinata con i risultati di “un circuito di gare che comprendono i Campionati Italiani di classe, i Seminari Nazionali, che tentiamo di spalmare su tutto il territorio per aiutare le Società Sportive in termini di costi e logistica, i Campionati Europei, del Mediterraneo e Mondiali riservati alle classi giovanili ed i tre Open Internazionali: d’Italia, di Grado e di Campania” (Pellicone G., Athlon.net, 01/2011 p. 17 ) non è altro che uno strumento costruito con criteri e dati oggettivi per definire qui ed ora chi è il migliore. Poi nel futuro se il campione selezionato per difendere i colori d’Italia perde ma combatte bene e costruisce il futuro, è comunque un buon investimento per tutti.

Invece la simpatia/antipatia e altri criteri che determinano variabili di confusione (Pedon, Gnisci, 2004) e che non appartengono al mondo sportivo, dovrebbero essere tenute fuori dalla valutazione dei responsabili siano essi tecnici o politici. Nelle organizzazioni dove c’è il “Primate parlante uomo” (Guidano V.F., 2008 ) a livello locale ci possono essere scelte paradossali, come per dire “faccio un dispetto” a tal dei tali, non convoco il pinco pallino oppure escludo dal convegno ciccio pasticcio. Ma sono scelte miopi. In qualche caso essere l’amico dell’amico paga. Ma se porti un asino alla mecca, non torni con un pellegrino. Valutare è attribuire un “valore” a fatti, eventi, in relazione agli “scopi” che colui che valuta intende perseguire. In seguito si attiva il processo decisionale. Poi arrivano i feed-back. Poi gli opportuni aggiustamenti ex ante, in itinere, ex post. I processi virtuosi pagano, le scelte punitive sono boomerang e le cattiverie restano nel curriculum di chi le fà. Talvolta qualcuno è costretto ad imparare la complicata cerimonia del seppuku e … poi cambia casacca. Ma prima perde il sacchetto coi trenta denari. Nella Fijlkam che conosco io c’è poco spazio per le improvvisazioni (stavo per dire gite …). Gli atleti che non hanno almeno il 51% di possibilità (facciamo il 49???) non partono. Ma non per cattiveria. Perché molto probabilmente è più vantaggioso conservare oggi, le risorse economiche, per destinarle in futuro per attività che nel medio periodo potrebbero determinare un valore aggiunto. E pur consapevole che nel lungo periodo siamo tutti morti, mi pare che il dato oggettivo mi dia ragione. Qualche formazione che in passato non partiva, oggi, dopo un opportuno ricambio generazionale, ha invertito la tendenza e sta mietendo successi. Purtroppo allo stato attuale molte squadre non parteciperanno ai Campionati Europei per regioni perché i costi sono proibitivi. Pur avendo enormi potenzialità e grandi giovani campioni che meritano altre esperienze internazionali. E’ sul ricambio generazionale, con le dovute cautele, che dobbiamo continuare a puntare. Le classifiche ci indicano con chiarezza che i cadetti e gli juniores stanno mettendo in seria difficoltà i colleghi seniores. Questo è l’esito di un lavoro partito da lontano, questi sono “ I figli della Combinata Gioco-Sport ” (Pellicone, idib.) che vengono convocati sempre nei raduni della Nazionale, per consolidare le conoscenze e per fare il lavoro di ”spogliatoio” necessario nei gruppi. Per gli atleti tutto ok. Grazie ai criteri oggettivi possiamo affermare che anche i Dirigenti e i Tecnici hanno compiuto le scelte migliori e allora … avanti così. Grazie alla Fijlkam a tutti i livelli, il futuro del Karate è assicurato!

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