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giovedì 2 dicembre 2010

L'ATTACCAMENTO a cura di Giuseppe Gendolavigna

“Attaccamento è un legame di lunga durata, emotivamente significativo, con una persona specifica”.

03/12/2010 - Esiste l'attaccamento come sistema comportamentale all'interno del bambino, che struttura e organizza i sentimenti per l'altro, e il comportamento di attaccamento, che corrisponde al mezzo esplicito attraverso il quale vengono espressi questi sentimenti.
L'attaccamento nei bambini piccoli:
1. è selettivo
2. implica la ricerca della vicinanza fisica
3. fornisce benessere e sicurezza
4. quando il ligame è interrotto sopraggiunge l'angoscia da separazione
In alcune specie è l'imprinting il processo di formazione dell'attaccamento.
La teoria di Bowlby
Secondo Bowlby, il bambino possiede una predisposizione biologica che lo porta a sviluppare un attaccamento con chi si prende cura di lui, un legame che gli assicura la sopravvivenza (selezione naturale).
Per sopravvivere il bambino utilizza mezzi come il pianto, per attirare l'attenzione della persona che si deve prender cura di lui.
L'attaccamento ha quindi una funzione biologica (proteggere la prole) e psicologica (fornire sicurezza).
Durante lo sviluppo l'attaccamento muta, in 4 stadi:
1. Preattaccamento: 0-2 mesi, risposta sociale indiscriminata
2. Sviluppo dell'attaccamento: 2-7 mesi, riconoscimento persone familiari
3. Attaccamento ben sviluppato: 7-24 mesi, protesta per la separazione, diffidenza dagli estranei, comunicazione intenzionale
4. Relazione in funzione dell'obiettivo: dai 24 mesi in su, il bambino comprende anche le esigenze dei genitori (ed usano il pianto in maniera più mirata)
Secondo Bowlby, esiste il comportamento di segnalazione (pianto, riso, ecc...) e il comportamento di avvicinamento (aggrapparsi, seguire, ecc...).
Verso il secondo anno i bambini sviluppano inoltre i modelli operativi interni che gli permettono di agire al meglio grazie a schemi di situazioni memorizzate, modificabili tramite feedback.
Lo sviluppo delle prime relazioni di attaccamento
Nelle prime fasi dello sviluppo dell'attaccamento i bambini hanno scarse capacità di sopportare le separazioni.
Il bambino soffre dell'angoscia da separazione dai 7-8 mesi di vita, mentre dal 9 mese il bambino sviluppa la paura verso gli estranei e cerca la madre quando non c'è.
Questi stadi sono raggiunti a prescindere dalla cultura d'appartenenza o dalla dotazione genetica.
Perchè ci siano questi sentimenti nel bambino deve svilupparsi la memoria di riconoscimento e la costanza dell'oggetto.
Il riconoscimento del viso arriva dopo i 3 mesi, però prima ancora c'è il riconoscimento olfattivo e il riconoscimento uditivo, che è addirittura possibile nelle ultime settimane da feto.
La memoria di riconoscimento esiste quindi anche prima dell'attaccamento, perchè questo può avvenire solo quando c'è la costanza d'oggetto (verso gli 8 mesi), prima della quale i bambini credono che l'oggetto non esista più quando sparisce (lontano dagli occhi lontano dal cuore).
La memoria rievocativa è la capacità di recuperare spontaneamente una rappresentazione della persona o dell'oggetto assente.
L'angoscia dell'estraneo avviene a seconda di come esso si comporta (se troppo invadente), dal suo aspetto (del viso di solito) e dai fattori genetici (bambini più timidi di altri), e il sentimento iniziale verso l'estraneo (sempre dai 7-8 mesi) è più quello di diffidenza che di paura.
L'autismo infantile è un deficit di tipo genetico nello sviluppo di relazioni sociali, che a volte porta ad avere difficoltà di linguaggio.

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